Già in epoche antiche i “Bagni di Guardia” erano considerati “prolifici”, da frequentare in talune “proclività ad abortire” (Giustiniani, 1797). Oggi è accertata l’efficacia di queste acque sulfuree con riguardo all’azione antiflogistica, neurovegetativa, di stimolazione ormonale. Le cure ginecologiche sono indicate in vaginiti, metriti, endometriti, cerviciti, parametriti, postumi di flogosi pelviche, sindromi pre e post climateriche, sterilità, postumi di interventi chirurgici.