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Reumatologia

Le patologie trattate possono essere Osteoartrosi ed altre forme degenerative, reumatismi extra-articolari

Il Fango

Il fango si pratica a digiuno in cabine predisposte anche per il bagno e la reazione. Il “fango maturo”, che giunge direttamente in cabina alla temperatura idonea tramite un sistema di erogazione automatico, viene applicato, gradatamente, sulla parte del corpo indicata nella Prescrizione di Cura; poi il paziente, sdraiato, viene avvolto in lenzuola e coperte: inizia il tempo di “fangatura”.
Il fango generale copre tutto il corpo, esclusa la testa, la parte anteriore del collo e del torace, le zone degli arti con varici. Il fango può anche essere parziale; alle mani e ai piedi può essere praticato immergendoli in un apposito mastello. Durante la fangatura, il paziente è assistito da un operatore, che controlla l’andamento della cura provvede al termine del trattamento a liberarlo dal fango e a immergerlo nella vasca per il bagno “terapeutico”, se prescritto.
Successivamente, il paziente viene asciugato con biancheria calda e ben coperto e ha inizio la “reazione sudorale”, durante la quale si completano gli effetti biologici indotti dal fango e dal bagno.
Un ciclo di fangoterapia comprende 12 fanghi, uno al giorno, da effettuarsi in due settimane.

Effetti terapeutici

La fangoterapia produce localmente effetti antidolorifici e decontratturanti con miglioramento dei movimenti articolari. Attivando la circolazione sanguigna, e con essa lo scambio cellulare, provoca l’allontanamento dalla cute e dalle articolazioni delle sostanze tossiche prodotte dai tessuti malati. I principi attivi del fango (zolfo e altri minerali), assorbiti dall’organismo, stimolano la secrezione di sostanze antinfiammatorie, migliorano le componenti del tessuto connettivo sede delle principali malattie articolari e attivano quella “azione sedativa e risolvente” propria della terapia. In essa ha anche un ruolo fondamentale l’apporto di calore, con la conseguente abbondante sudorazione.
Il calore, in virtù delle proprietà fisiche del fango (conducibilità termica, ritenzione idrica, adesività, plasticità ecc.), determina un aumento della temperatura interna, favorendo il metabolismo cellulare e migliorando lo stato dei tessuti. Si può completare il trattamento con un massaggio generale.

Il Bagno

Il bagno si pratica per immersione in acqua sulfurea, in vasca o in piscina, con o senza idromassaggio. Il bagno terapeutico, in vasca individuale, si fa alla temperatura e per il tempo indicati dal Medico Termale nella Prescrizione di Cura. Dopo il bagno in vasca è necessario un periodo di riposo, ben coperti a letto.
Alle TERME LUIGIANE la temperatura prescritta si ottiene miscelando l’acqua sulfurea delle Sorgenti Calde (43°-47°C) con l’acqua sulfurea della Sorgente Fredda (22°C).
Il bagno con idromassaggio si pratica immersi in vasche adatte a produrre “getti idrici” in direzione della colonna vertebrale e degli arti, esercitando anche un diffuso massaggio vascolare. In piscina è consigliabile effettuare bagni della durata di 15 o 20 minuti ciascuno nuotando e muovendosi lentamente.

Effetti terapeutici

Un ciclo di balneoterapia comprende 12 bagni, uno al giorno. Il bagno termale è efficace per le proprietà terapeutiche dell’acqua sulfurea-salso-bromo-jodica delle TERME LUIGIANE, a cui possono aggiungersi gli effetti fisici dell’idroterapia: temperatura, pressione e spinta idrostatica. Ha effetti risolventi, decongestionanti, disinfettanti e riducenti specie sui tessuti lesi per malattie cutanee (eczemi, acne, dermatosi, psoriasi).
L’idromassaggio è efficace anche per varici, esiti di flebiti, arti con cellulite, a volte dolenti e spesso antiestetici.
In piscina, l’azione dell’acqua termale e la tendenza del corpo a galleggiare, agevolano movimenti difficili, esercizi complessi o faticosi, necessari nella rieducazione di arti traumatizzati, nelle riabilitazioni, nelle rigidità articolari, nelle atrofie muscolari.
Durante i bagni, respirando l’idrogeno solforato che si libera dall’acqua della vasca, si integra l’assorbimento cutaneo dello zolfo.

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